Le sette opere della Misericordia. Caravaggio a Napoli

Le sette opere della Misericordia

Chi era Caravaggio.

Le sette opere della Misericordia è solo una delle opere che ci permettono di parlare del periodo napoletano dell’artista.

Caravaggio è uno di quegli artisti parlando dei quali si potrebbero consumare litri di inchiostro e non sarebbe mai abbastanza. Molti lo adorano e a ragione. Si tratta di un artista che ha precorso i tempi e che ahimé non è sempre stato apprezzato per questa sua caratterista.

Del resto questo succede un pò a tutti quelli che introducono una qualche novità in qualsiasi settore, vengono guardati con una certa titubanza. Per fortuna però c’è chi li comprende e dà loro modo di esprimersi e cambiare la storia. Un pò come avvenne a quei folli che permisero al Brunelleschi di costruire la cupola di Santa Maria del Fiore.

Ebbene tra quei folli che permisero a Caravaggio di esprimersi al meglio ci furono anche dei napoletani.

Dalla nascita all’arrivo a Napoli

Caravaggio nacque a Milano il 29 settembre del 1571, come testimonia l’atto di battesimo rinvenuto nel 2007. Il giorno è significativo perché il 29 settembre di festeggia l’arcangelo michele e il suo nome era appunto Michelangelo Merisi. Caravaggio era il nome del luogo in cui crebbe e che divenne per lui alla stregua di un nome.

Caravaggio arriva a Roma a venticinque anni ed ha ben chiaro in mente che tipo di arte vuole offrire ai suoi committenti. L’artista vuole dipingere la realtà così com’è, vera. Vera nel senso che voleva dipingere la realtà in tutte le sue forme, anche quelle meno piacevoli come la bruttezza.

Caravaggio era solito impostare le sue opere annullando completamente il paesaggio che fa da sfondo all’azione in primo piano e concentrandosi solo ed esclusivamente su quest’ultima.

Diviso tra arte e divertimento Caravaggio era un uomo e un artista inquieto. Quando non lavorava era in giro per taverne e vicoli malfamati dove si fece una fama di attaccabrighe che gli costò più volte l’arresto. Addirittura si parla di un’accusa di omicidio precedente a quella che segnò la sua esistenza.

A Roma molti lo sostennero e altrettanti lo disprezzarono ma ciò che lo spinse a Napoli fu un evento molto drammatico avvenuto nel 1606 quando aveva trentacinque anni. Stava giocando una partita di pallacorda quando durante una lite uccise un uomo di nome Ranuccio Tommasuoli. Fu bandito da Roma e praticamente condannato a morte dato che il bando emesso contro di lui prevedeva che chiunque potesse ucciderlo impunemente. Costanza Colonna fu l’unica a prestargli soccorso in quel momento così difficile e lo aiutò a fuggire.

Fu così che l’artista giunse a Napoli dove fu accolto da i responsabili del Pio Monte della Misericordia per i quali realizzò una tela rappresentante le sette opere della misericordia.

Caravaggio a Napoli

Le sette opere della misericordia

In altro troneggia una madonna con un bambino e due angeli avvolti che la sostengono. Il verismo di Caravaggio richiedeva ore e ore di posa lunghissime ed estenuanti che spesso solo i poveracci che vivevano nei vicoli di Napoli erano disposti a sopportare per pochi soldi. Ecco perché spesso erano prostitute e poco di buono coloro che offrivano il loro miglior profilo per la realizzazione di santi e madonne. Il bambinello dell’opera conservata al Pio Monte è tutt’altro che piccolo. Nessun bambino in fasce, infatti, avrebbe potuto stare fermo per troppo tempo come avrebbe voluto il pittore.

Sotto la madonna si vedono rappresentate le sette opere della misericordia:

1- un prete che accompagna degli uomini che si recano a seppellire un cadavere (seppellire i defunti);

2- una donna offre il seno a un vecchio. Si tratta della giovane Pero che, stando al racconto, andò a nutrire col proprio latte il padre Cimone condannato a morire di fame in prigione (nutrire gli affamati e far visita ai prigionieri)

3- un uomo che copre con un mantello un uomo nudo (vestire gli ignudi e curare gli infermi)

4- un uomo, Sansone, che beve da una mascella d’asino dalla quale dio fece uscire miracolosamente dell’acqua (dar da bere agli assetati)

5 – due uomini, uno dei quali con il simbolo della conchiglia, tipico dei pellegrini che vanno a Santiago di Compostela (ospitare i pellegrini)

La Madonna ricorda una delle popolane napoletane affacciata al balcone con delle lenzuola stese nelle quali si impigliano i due angeli. Non c’è quadro di Caravaggio più napoletano di questo.

Visite guidate

A Napoli Caravaggio realizzò molte opere d’arte ma ad oggi solo tre si trovano ancora nella città partenopea. Oltre alle sette opere della Misericordia ci sono la Flagellazione, conservata a Capodimonte, e il martirio di Sant’Orsola, conservato a Palazzo Zevallos.

Il martirio di Sant’Orsola. Caravaggio a Napoli

Un tour dedicato a Caravaggio toccherebbe diversi luoghi di Napoli, dal centro storico a Capodimonte e vi permetterebbe di approfondire la conoscenza di questo straordinario artista.

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Caravaggio a Napoli - le sette opere della misericordia
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Caravaggio a Napoli - le sette opere della misericordia
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A Napoli sono gelosamente conservate tre opere di Caravaggio. Una di queste è al Pio Monte della Misericordia nei pressi della cattedrale.
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