Gli ori e i preziosi delle vittime dell’eruzione del 79 d.C.
Cosa vedere a Ercolano oltre a case, negozi e oggetti in legno carbonizzato? Ma ovviamente oro e gioielli.
Ercolano è sempre stata considerata una cittadina più ricca rispetto alla vicina Pompei. Di certo fu abitata da membri dell’aristocrazia romana e da commercianti molto ricchi oltre che da semplici artigiani. Questi ultimi, infatti, risiedevano in città proprio per vendere ad aristocratici e commercianti la loro merce.
Se nella Roma repubblicata mostrare eccessivo lusso era considerato un demerito a partire dal I secolo a.C. tutto cambia. Gioielli e oggetti preziosi servono a indicare agli altri il proprio status sociale.
Ritrovare su un corpo dei gioielli può però trarre in inganno, ecco perché bisogna analizzare attentamente gli oggetti rinvenuti. A Ercolano, ad esempio, accanto al corpo di un uomo furono rinvenute diverse gemme. Si potrebbe pensare a un aristocratico se non fosse che molte delle gemme non erano lavorate. Si tratta dunque di un artigiano che lavora le gemme e non di un acquirente.
L’oro dei poveri
La gran parte delle abitazioni più ricche della città di Ercolano erano state abbandonate da qualche tempo. Chi aveva un’altra casa in cui andare, in genere i più ricchi, aveva già lasciato la città che, come Pompei, fu soggetta a diversi terremoti prima dell’eruzione. Ma allora di chi sono i gioielli rinvenuti nel sito? Alcuni appartengono effettivamente ai membri dell’alta società di Ercolano ma la gran parte sono prprietà di membri della media borghesia o di artigiani che si occupavano della lavorazione.
A Ercolano è stata inaugurata a dicembre una mostra “SpledOri. Il lusso negli ornamenti a Ercolano”, che sarà visitabile fino a settembre 2019, dedicata agli ori e ai preziosi delle vittime dell’eruzione. Ci sono pezzi provenienti da Ercolano e Pompei ma anche oggetti conservati al Museo Archeologico di Napoli e giunti in prestito a Ercolano.
Tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso sull’antica spiaggia di Ercolano furono ritrovati moltissimi gioielli e oggetti di lusso. Erano tutti vicini ai loro proprietari, tutti scappati nelle rimesse per le barche collocate di fronte alla spiaggia in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Si tratta di gioielli ma anche di oggetti di uso quotidiano realizzati in materiali preziosi.
Gioielli e profumi
Molti di voi potrebbero credere che gioielli e profumi fossero una prerogativa tutta femminile ma non è così. Anche gli uomini indossavano i gioielli e si cospargevano il corpo di profumi e questo perché gioielli è profumi servivano a indicare uno status sociale.
Indossare una collana o un bracciale d’oro significa prima di tutto poterseli permettere. Ecco perché anche gli uomini li utilizzavano. Tra i pezzi esposti nelle vetrine della mostra ci sono anche anelli sigilli usati per firmare documenti. Si tratta di oggetti di uso quotidiano che, realizzati in oro o decorati in maniera particolare, finiscono per diventare delle vere e proprie opere d’arte.
Potrete anche ammirare gemme incise, alcune piccolissime o con colori sgargianti, incastonate in anelli d’oro e di bronzo. Non dimentichiamo che il bronzo era alla base della bigiotteria romana. Si tratta di un metallo che appena lavorato ha un colore molto simile all’oro e che diventa verde solo col passare del tempo.
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Oggetti di uso quotidiano
Apparentemente può sembrare che gli oggetti di uso quotidiano non abbiano molto a che vedere con gioielli e preziosi ma non è così. In alcune delle vetrine della mostra possiamo ammirare oggetti in vetro, utensili in argento e strumenti professionali in bronzo che non hanno niente da invidiare al più pregiato dei gioielli.
In una vetrinetta ci sono dei contenitori in vetro tra cui uno a forma di uccello. Nell’antica Roma alcuni contenitori per profumi erano detti colombine perché assomigliavano appunto a degli uccelli. Il profumo veniva conservato all’interno di questi speciali contenitori e per aprirli non bisognava fare altro che spezzare la coda, come si fa con alcune fiale di farmaci ancora oggi.
Tra gli altri oggetti c’è uno splendido strigile col manico decorato. Si tratta di un oggetto usato nelle terme per detergersi. Insomma serviva a effettuare una specie di scrub. Anche le terme divennero simbolo di lusso. Chi vi poteva accerede era un privilegiato per non parlare di chi aveva il bagno privato in casa.
Merita attenzione anche un colino i cui fori formano una decorazione particolare. Questo oggetto, pur essendo destinato a un’attività ben poco speciale, ha una funzione importantissima. Non solo ci dice che il proprietario poteva permettersi oggetti di uso quotidiano molto costosi ma ci dice anche che era un estimatore di vini. Il vino era una delle fonti di reddito più importanti della Campania e non solo. Il grano arrivava dalle province e così molti agricoltori italiani smisero di coltivarlo per dedicarsi alla vite. La produzione di grano scese così tanto che Domiziano decie di far distruggere alcune vigne per costringere i proprietari a coltivare grano. Il colino serviva a filtrare il vino perché nei contenitori rimaneva sempre qualche residuo del mosto.
Cosa vedere a Ercolano
Posso farvi un lungo elenco di cose da vedere a Ercolano ma solo una guida può dirvi come vederle. Andare a Ercolano senza una guida è uno spreco. Pur vedendo tutto il sito vedrete solo un quarto di quello che la città ha da offrire. Una guida può invece mostrarvi tutti i segreti e tutti gli angoli nascosti.
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