Paganini non ripete, Andy Wharol sì!
Questa affermazione di Andy Wharol è una sintesi perfetta del suo lavoro e della sua personalità.
Nato il 6 agosto del 1928 Andrew Wharol, poi divenuto famoso come Andy, era figlio di due immigrati cecoslovacchi. La mostra in corso a Napoli vi permette di scoprire, passeggiando tra opere più note e meno note la personalità di un uomo la cui arte può piacere o meno ma ha segnato un’epoca.
Andy Wharol era un artista molto contraddittorio. Criticava il capitalismo e le sue conseguenze eppure faceva di tutto per entrare a far parte di quel sistema che poteva garantirgli ricchezza e fama. Un sistema che seppe sfruttare così bene da diventare un “influencer” ante litteram.
L’arte come casualità.
Andy Wharol era convinto del fatto che, a prescindere dalla bravura di un artista, un’opera diventa famosa per puro caso, o meglio per via delle circostanze. Un ritratto o un’opera che realizzate in un altro momento sarebbero stati completamente anonimi, in un dato momento diventano icone.
Effettivamente quello che dice non è un assurdo. L’arte è composta da un qualcosa di oggettivo come la bravura dell’artista ma anche da un elemento soggettivo che è la percezione dell’osservatore.
Ci si deve quindi concentrare su chi osserva, su cosa potrebbe generare delle emozioni per realizzare un’opera d’arte ed è quello che fa Wharol. Wharol si concentra sull’osservatore e cerca di capire cosa potrebbe generare interesse o attrazione. Come quando decide di fare un ritratto di Marilyn Monroe subito dopo la sua morte. Wharol sa che la donna è ora un icona, sa che sfruttare quel momento preciso farà di quel ritratto un’opera d’arte e lo sfrutta.
Rendere un oggetto o una persona un icona ne fa qualcosa di commerciabile e dunque vendibile per cui Wharol non fa altro che entrare nel sistema del capitalismo da lui tanto contestato.
intervista a Andy Wharol https://www.youtube.com/watch?v=p7nw9Up54pg
La mostra di Napoli
La mostra di Wharol a Napoli ci permette di approfondire la conoscenza di questo artista unico nel suo genere. Tra ritratti di grandi come Marilyn, Liz Taylor e Jagger, fiori, barattoli e vulcani avrete modo di ripercorrere la vita di un artista sempre sopra le righe.
Cos’era la serigrafia? Perché un ritratto di Mao Tse Tung è danneggiato da due fori di pallottola? Che legame c’è tra Andy Wharol e i Velvet Underground?
A queste e a tante altre domande risponderemo durante il tour in programma. Scopriremo un uomo la cui anima era divisa in due. Scopriremo un uomo che amava trasgredire eppure andava a messa ogni giorno. Un uomo la cui personalità era così spaccata da farsi chiamare Drella, un mix tra Dracula e Cinderella.
Ovviamente a Napoli non poteva mancare la serie Vesuvius che non fu l’unica correlata alla città dove Wharol lavorò spesso nei suoi ultimi anni di vita, soprattutto grazie a Lucio Amelio.
Non perdetevi questa occasione per conoscere approfonditamente un artista senza limitarvi a date, nome ed elenchi alquanto sterili.
Visite guidate. Per info e prenotazioni https://www.morosofi.it o 3498831295/sara.morosofi@gmail.com