Capri. La storia dell’isola azzurra

Capri

Capri. Una storia millenaria

Capri è forse una delle isole più famose al mondo ma molti la associano semplicemente alla sua famosa piazzetta e a tutto quello che le ruota attorno. Quanti di voi però sanno che là dove oggi sorge la piazzetta un tempo c’era l’acropoli greca?

Cominciamo dall’inizio. Il nome Capri, secondo alcuni, sarebbe stato scelto da coloro che abitavano l’isola prima dei greci, secondo altri, invece, si deve proprio ai greci. Capri deriverebbe da Kaprìe o Kapréai, vale a dire capra. A quanto pare capre e cinghiali abbondavano sull’isola un tempo.

La storia dell’isola ha però inizio molto prima dell’arrivo di greci e romani, all’incirca nel paleolitico inferiore, stando ai ritrovamenti della grotta delle felci, vale a dire 400.000 anni fa. All’epoca l’isola, che non ha origini vulcaniche come Ischia e Procida, era ancora legata alla penisola Sorrentina. Quella che era una penisola divenne quindi un’isola solo 10.000 anni fa.

Le fonti antiche narrano che Augusto aveva trovato sull’isola “ossa di giganti”. Queste ossa altro non erano che resti di animali preistorici molto probabilmente. I greci quindi sarebbero arrivati solo nel VII secolo a.C. e, stando alle evidenze, si sarebbe trattato dei greci di Cuma. Virgilio parla di pirati chiamati Teleboi ma si propende per i Cumani. Questi ultimi rimasero sull’isola fino al V secolo a.C., secolo in cui Capri passò sotto l’influenza di Neapolis.

Capri

Dai greci ai romani

Del periodo greco purtroppo non rimane che il ricordo e il nome dei due comuni che caratterizzano l’isola: Capri, la terra delle capre, e Anacapri, la Capri di sopra. Sempre al periodo greco dovrebbe risalire quella che viene erroneamente chiamata la “scala fenicia” che parte dalla Marina Grande. Sappiamo però che, dove oggi c’è la famosa piazzetta un tempo c’era l’acropoli.

Quelli che hanno lasciato il maggior numero di tracce del loro passaggio sono sicuramente i romani. Poco si conosce del periodo che precede l’ascesa di Augusto ma sappiamo che il primo imperatore di Roma scambiò Capri con Ischia. Quest’ultima apparteneva ai romani mentre l’isola azzurra era dei napoletani. Augusto però si innamorò di Capri e chiese ai napoletani di fare uno scambio.

Da allora l’isola azzurra divenne un luogo di piacere. Qui sorsero moltissimi ville da ozio per godere del panorama e della quiete offerti. La tradizione parla addirittura di dodici ville costruite da Augusto e Tiberio, il suo successore, tutte dedicate a una divinità diversa. Di queste ville restano poche tracce, o meglio restano tracce solo di 3 strutture riconducibili a ville romane. Di certo la più famosa e meglio conservata è Villa Jovis, che si trova a Capri.

Capri
I faraglioni

Tiberio a Capri

Nel 27 d.C. l’imperatore Tiberio, che aveva quasi settant’anni, essendo nato nel 42 a.C., decise di ritirarsi a vita privata sull’isola. Restava sempre l’imperatore di Roma ma ormai si limitava a governare l’impero da lontano. Tiberio rimase a Capri per dieci anni e solo due volte la lasciò per raggiungere la terraferma. La prima volta era diretto a Roma ma per qualche motivo fece dietro front. La secondo volta pure doveva raggiungere l’Urbe ma morì a 79 anni una volta arrivato a Capo Miseno.

Le fonti ci parlano di un Tiberio dissoluto che si ritira a Capri per dare sfogo alle sue perversioni. Svetonio, che però non è molto attendibile, parla addirittura di Tiberio come di un vecchio che se la gode con dei ragazzini. Villa Jovis è nota anche per uno strapiombo sul quale affaccia la villa. Questo strapiombo veniva chiamato il salto di Tiberio. Le fonti raccontano che Tiberio era solito sottoporre a torture estreme i suoi nemici per poi gettarli dalla rupe.

Per conoscere il vero Tiberio

Di Capri dopo Tiberio si sa poco, almeno fino alla fine del medioevo. Si sa ad esempio che fu mandata qui in esilio la sorella dell’imperatore Commodo, Lucilla, che aveva attentato alla sua vita. Da questo momento in poi ha inizio l’oblio.

Dall’assalto dei pirati a quello dei turisti

L’isola, come Ischia e Procida, fu tormentata, a causa della sua posizione, dagli attacchi dei pirati. Anche qui hanno fatto tappa pirati del calibro di Barbarossa. Dopo di lui fu la volta degli attacchi francesi e inglesi che si contesero l’isola a inizio ottocento, durante il periodo napoleonico.

I turisti sono arrivati tardi, verso la metà dell’800, dopo la riscoperta, avvenuta nel 1826, della grotta azzurra. I primi a visitare l’isola furono i tedeschi ma poi pian piano tutti ebbero modo di apprezzare le bellezze naturali e non del luogo.

Capri è stata ed è ancora sinonimo di lusso e di piacere. L’isola vi prende in tanti modi, anche per la gola. Da assaggiare assolutamente è la famosa torta caprese ma anche tantissime altre prelibatezze.

Visite guidate

Ci sono tanti modi per visitare Capri ma come sempre con una guida è tutto diverso. Scoprirete dettagli e luoghi poco noti. Se siete interessati di seguito troverete tutte le info necessarie per visitare l’isola e tanti altri luoghi della Campania.

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La piazzetta

Per le visite guidate sull’isola clicca qui.

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Capri. Storia dell’isola azzurra
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Capri. Storia dell’isola azzurra
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Capri è forse una delle isole più famose al mondo ma pochi conoscono la sua millenaria storia. Fatevi accompagnare ala sua scoperta.
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