Il dio Eros figlio di Afrodite
Secondo la tradizione Eros sarebbe figlio della splendida dea della bellezza Afrodite e del dio della guerra Ares. I due però non erano sposati ma amanti di lunga data. Afrodite, infatti, era stata data in moglie alla divinità più brutta dell’Olimpo, Efesto.
Efesto era il fabbro degli dei e forgiò le armi più famose dell’antichità, come quelle di Achille, e i gioielli più belli in assoluto. Purtroppo però decise di chiedere a Zeus di poter sposare la dea più bella dell’Olimpo, commettendo il peggior errore della sua vita.
Afrodite era la dea della bellezza e non era monogama quindi potete immaginare come andò a finire. Ares era il suo amante storico ma ne ebbe molti altri dai quali ebbe anche dei figli. Ci fu il giovane Adone ad esempio ma anche il dio Ermes, dal quale ebbe Ermafrodito.
A Pompei nella Casa dell’Amore Punito, è stato trovato un affresco che ci presenta Afrodite in veste di mamma, una versione a cui non siamo poi tanto abituati. La dea (vedi foto di copertina) è nell’atto di rimproverare il piccolo Eros che ne ha combinata una delle sue, mentre l’altro fratello, Anteros osserva la scena.
Eros e Anteros
Il dio Eros non è l’unico figlio della coppia Afrodite/Ares. Secondo le fonti Eros aveva un fratello di nome Anteros. A quanto pare il primogenito della coppia era particolarmente agitato, passava dal pianto al riso con estrema facilità, proprio come dei comuni innamorati e i genitori non sapevano più che fare. Della serie anche i ricchi piangono.
Per quanto il figlio la facesse stancare Afrodite era in realtà preoccupata soprattutto per un altro motivo, il piccolo Eros non cresceva mai. Il dio restava sempre piccolo come un bambino e come tale continuava a comportarsi.
Fu a questo punto che intervenne la dea Temi che disse ad Afrodite: “ma pecché nun fai ‘o sicondo?” (perché non fai il secondo?). Certo glie lo avrà detto in greco non in napoletano ma ho reso l’idea. La dea era convinta che con un fratello di cui prendersi cura Eros sarebbe cresciuto. Fu così che nacque Anteros, l’amore corrisposto.
Mentre Eros fa dispetti e forma coppie improbabili, Anteros è il classico amore corrisposto. Il dio Eros accanto al fratello cresceva bene, perché l’amore se corrisposto cresce, ma se solo Anteros si allontanava tutto cambiava. Eros, infatti, tornava ad essere un bambino e ricominciava a fare i capricci e a piangere, proprio come Fanno gli innamorati abbandonati o non corrisposti.
La nascita del dio Eros
Abbiamo visto che secondo il mito Eros era figlio di Afrodite e Ares, eppure Socrate propone un’altra versione.
Platone ha scritto un’opera che si chiama il Simposio. È la descrizione di un simposio, vale a dire un momento conviviale che segue il banchetto in senso stretto. Gli invitati in genere scelgono un argomento di cui parlare e ognuno dice al sua. Il tema scelto per quella sera è l’amore.
I racconti sono tutti bellissimi ma a noi interessa quello di Socrate che propone un mito alternativo sulla nascita di Eros. Il filosofo dice che il dio è legato ad Afrodite perché fu concepito durante la festa organizzata per la nascita della dea. Durante la festa il dio Ingegno si ubriaca e finisce a letto con la dea Povertà.
L’amore per Socrate, o meglio per Diotima, la donna che gli ha raccontato questa storia, è ingegnoso ma anche povero, astuto ma anche duro e ruvido come la povertà, capace di tranelli ma sempre con le tasche vuote. Insomma somiglia tanto a uno scugnizzo.
Il mito della nascita di Amore secondo Socrate
Eros si innamora
Ebbene sì, anche il dio dell’amore si innamora. Un giorno una donna si vantò della bellezza della figlia indispettendo Afrodite. La dea decise quindi di mandare il figlio a punire la donna facendo innamorare la bellissima figlia, Psiche, di un mostro.
Eros per sbaglio si colpì con la sua stessa freccia e così fu lui a innamorarsi della bella Psiche. Ma come avrebbe fatto a dirlo a sua madre che è così arrabbiata? Non glie lo disse, ecco come. Fece rapire Psiche da Zefiro e la fece portare nel suo palazzo. Non si fece mai vedere dalla donna che riusciva a stare con lui solo al buio.
Il dio le propose un accordo: tu non cercherai mai di vedermi o scoprire chi sono, in cambio ti amerò e ti renderò felice. Tutto andò bene finché Psiche raccontò alle sorelle del suo nuovo amore. Queste, invidiose, insinuarono In lei un dubbio atroce… e se quell’essere fosse un mostro?
Psiche, spaventata, una notte si armò di pugnale e lucerna e decise di vedere il suo amante. Era bellissimo, non era per niente un mostro, e lei ne rimase così affascinata da inclinare la lucerna e far cadere una goccia di olio bollente sulla sua spalla. Eros si svegliò e quando capì che Psiche non aveva rispettato l’accordo, andò via.
La ragazza dovette superare diverse prove per poter riavere il suo amato ma alla fine ci riuscì, con tanto di bacio e vissero tutti felici e contenti.
Il mito di Amore e Psiche raccontato ai bambini.
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