Nuove aperture a Pompei
I giardini di Pompei sono solo una delle attrazioni delle nuove case riaperte nel sito archeologico a febbraio. Le domus in questione sono tre e si trovano tutte nella cosiddetta Reggio I, una di quelle più a sud della città. Mentre la casa del frutteto e quella della nave Europa sono state riaperte dopo un breve periodo di chiusura, quella degli amanti è stata riaperta dopo più di trent’anni.
Delle tre domus la casa del frutteto è indiscutibilmente quella più bella e anche quella di cui ci occuperemo più nel dettaglio. Prima di continuare però vale la pena accennare anche alle altre due abitazioni.
La casa degli amanti
Questa abitazione non va confusa con la ben più nota Casa dei Casti Amanti che si affaccia su via dell’abbondanza, l’arteria principale della città. La casa degli Amanti, infatti, si trova in un vicoletto poco distante dalla casa del Menandro ed è rimasta chiusa per più di trent’anni.
Scavata nel 1933 era stata chiusa in seguito al terremoto del 1980. Molti sono stati gli sforzi e i soldi necessari alla messa in sicurezza ma ne è valsa la pena. La casa, infatti, pur non essendo tra le più spettacolari della città, conserva integro il secondo piano sul peristilio (anche questo uno dei giardini di Pompei). È addirittura possibile vedere i resti di quella che doveva essere la scala che permetteva l’accesso a questo secondo piano. Un caso unico a Pompei che risale al I secolo d.C.
Questa abitazione, come molte altre, ha subito diversi rifacimenti per cui quello che vediamo attualmente è quanto rimasto al momento dell’eruzione. Nell’atrio c’è anche una teca nella quale ci sono alcuni oggetti rinvenuti all’interno dell’abitazione, come ad esempio un braciere e delle cerniere in osso (vedi foto).
La casa prende il nome da un piccolo affresco che è nel giardino dove sono rappresentate delle anatre su fondo rosso. Sull’affresco, infatti, qualcuno si è preso la briga di incidere una frase: amantes, tu apes, vitam melitam exigunt … gli amanti, come le api, conducono una vita dolce come il miele.
Nuove aperture a Pompei – 18 febbraio 2020
Casa della Nave Europa
In questa casa più che uno dei giardini di Pompei abbiamo un ampio spazio verde utilizzato per la produzione di vino e ortaggi vari. La casa è una delle più antiche della città. Con le sue pitture in I stile risale al III secolo a.C.
La decorazione in I stile è la più antica individuata a Pompei ed è caratterizzata da rettangoli di stucco a rilievo colorati che imitano dei blocchi di marmo. La scelta di alcuni abitanti di Pompei di conservare una o più stanze decorate in I stile ha uno scopo ben preciso. Quello che si vuole fare è trasmettere un messaggio chiaro: la mia casa è antica e come questa anche le origini della mia famiglia.
Questa casa prende il nome da un enorme graffito che rappresenta una nave oneraria con l’indicazione del nome : Europa. Ecco perché Casa della nave Europa. Il graffito si trova entrando a sinistra ed è molto dettagliato, con tanto di vele, scale ed equipaggio.
Pompei. Manifesti elettorali, graffiti e altre scritte.
La casa del frutteto e i giardini di Pompei
Concentriamoci ora sulla casa che più ci interessa, la casa del Frutteto. Questa abitazione, che affaccia su via dell’abbondanza, fu scavata in parte nel 1913 e poi ancora nel 1951. Prende il nome dalle piante da frutto rappresentate in alcuni degli ambiente dell’abitazione che ora andremo ad analizzare.
Amedeo Maiuri, uno dei più noti direttori di Pompei insieme a Giuseppe Fiorelli, scrisse un articolo relativo ai giardini di Pompei e all’opus topiarium, vale a dire le pitture di giardini. In questo articolo ovviamente si parla della casa del frutteto, anche perché, come lo stesso Maiuri ricorda, questa è una delle poche case con pitture di giardino ben conservate.
Le pitture di giardino spesso non si conservano o comunque non bene e questo perché in genere si trovano all’aperto o in ambienti di rappresentanza parzialmente aperti. Gli agenti atmosferici avevano dunque già danneggiato molti di questi affreschi già prima dell’eruzione.
Il caso della casa del frutteto costituisce un unicum per vari motivi: lo stato di conservazione, la collocazione delle pitture, la scelta del soggetto.
Un’analisi più attenta
Andiamo per gradi. Le pitture di giardini in genere, come dicevamo, si trovano in ambienti esterni o aperti verso l’esterno. Nella casa del frutteto non è così, le pitture rappresentanti giardini sono in due cubicoli, vale a dire due camere da letto, dove è anche possibile individuare il punto in cui era collocato il letto.
Le pitture sono state dunque realizzate in luoghi meno esposti alle intemperie e per questo lo stato di conservazione è migliore rispetto alle altre dello stesso tipo.
Infine affrontiamo il tema del soggetto. In genere nelle pitture di giardini si trovano piante e fiori che riconducono al mondo dei giardini ellenistici ed egiziani. La frutta in genere è relegata nelle nature morte. In questa casa, invece, abbondano gli alberi da frutto per cui è chiaro che si cerca di rappresentare in maniera realistica uno dei giardini di Pompei.
Si possono notare alberi di corbezzolo, un pesco, un pero, un ciliegio e un albero di fico sul quale si arrampica una biscia. L’arbusto che però attira maggiormente la nostra attenzione presenta dei frutti gialli che sembrano proprio dei limoni. Pare dunque che i limoni non siano arrivati poi così tardi in Italia e che una certa qualità fosse già presente sul territorio ben prima del previsto.
Lo scavo della casa del frutteto riprese nel 1951 grazie ai fondi forniti dalla Cassa del Mezzogiorno, come ricorda lo stesso Maiuri. L’abitazione era in fase di ristrutturazione al momento dell’eruzione e dalla quantità di anfore rinvenute al suo interno (un centinaio) si ipotizza che il proprietario stesse mettendo su un commercio di vino.
Visite guidate
Ovviamente è possibile visitare queste splendide abitazioni ed osservare da vicino i dettagli di cui abbiamo parlato e tanto altro ancora.
Oppure contattate Sara Prossomariti al 3498831295 o scrivete a sara.morosofi@gmail.com